Prendi uno scorcio Venezia, i colori accesi di Burano e l’accoglienza di un borgo di pescatori: ecco che ne esce fuori Caorle, che ti ruba il cuore con quel suo centro storico che sembra uscito da una cartolina. Mettici poi una spiaggia lunga e ampia ricca di servizi per le famiglie, per chi ama lo sport o anche per chi vuole andare in spiaggia con il cane e già un po’ di validi motivi per fare una vacanza a Caorle ce li avresti. Un altro dei motivi che rendono unica la località sono le sue tradizioni radicate, che si possono vedere ancora oggi nei casoni di Caorle: se non li hai mai sentiti nominare continua a leggere perché te lo spiego qui di seguito, insieme a una bella proposta di itinerario in bicicletta all’isola dei pescatori, l’area lagunare in cui puoi trovarli.
Cosa sono i casoni di Caorle
I casoni sono costruzioni tipiche della laguna di Caorle: forse ne potrai trovare di simili in altre zone di Italia ma questi sono gli originali, una particolarità di quest’area del Veneto.

I casoni erano le abitazioni dei pescatori che durante l’inverno vi si trasferivano per pescare nelle calme acque della laguna evitando così di avventurarsi in mare aperto sfidando il cattivo tempo e le mareggiate.
Formati da una struttura in legno e ricoperti di canne sono 100% ecologici e costruiti con materiali a km zero. Quelli originali non hanno finestre né camini: il fumo che sale dal focolare situato all’interno esce in maniera naturale dalle fessure tra le canne del soffitto contribuendo anche a creare una patina impermeabilizzante.
Di loro e della laguna di Caorle ne ha parlato anche Hemingway nel suo libro Di là dal fiume, tra gli alberi, dove lo scrittore racconta della costa adriatica tra Friuli e Veneto lungo la quale soggiornò durante uno dei suoi viaggi.

Oggi di pescatori a Caorle non se sono rimasti molti ma in ogni caso anche quelli rimasti non utilizzano più i casoni come base per la pesca invernale: queste costruzioni hanno perso la loro funzione originale e ne hanno assunta una tutta nuova.
Visitare l’isola dei Casoni in bicicletta
Oggi i casoni vengono utilizzati ad uso turistico per far conoscere ai visitatori parte della storia della città e della laguna. Per i locali (e per chi ha la fortuna di averne ereditato uno da qualche nonno o zio pescatore) i casoni sono anche perfetti per godersi pace e relax lontano dal traffico delle spiagge o per organizzare cene e scampagnate con gli amici, magari a base di pesce alla griglia appena pescato in laguna.
Per chi si trova in vacanza a Caorle visitare i casoni è veramente semplice.

Il modo migliore è dotarsi di una bicicletta (potete portarle da casa, chiederle in prestito all’hotel nel quale alloggiate o affittarle in uno dei tanti noleggi biciclette di Caorle) e seguire un itinerario che percorre tutto il lungomare Trieste fino a Porto Falconera e, lungo una stradina di sassi riservata a biciclette e pedoni, raggiunge l’Isola dei Pescatori.
Percorrendo la pista ciclopedonale ci si immerge nella natura della laguna veneta con estesi campi sulla sinistra e i primi casoni che affacciati al canale emergono dalla vegetazione dall’altro lato. Qua e là gli alberi e gli arbusti si fanno più radi così che gli occhi possano ammirare scorci del Canale Nicesolo e, oltre al canale, lingue di terra che appartengono all’area naturalistica di Vallevecchia.


Alla fine della stradina è segnalata l’isola dei casoni: si lasciano le bici e si prosegue a piedi superando uno dopo l’altro queste grandi costruzioni di canne che con i loro tetti spioventi spuntano tra il verde ed i canali.
Ci fermiamo al “casone originale”: è il casone di Raimondo che è sempre contento di accogliere i visitatori, lasciar dare un’occhiata all’interno e spiegare agli interessati tutto ciò che c’è da sapere su queste tradizionali costruzioni.

Questo casone è recentissimo: l’ha costruito Raimondo con le sue mani dopo che il suo, situato in un’altra zona della laguna, si è incendiato e non ha più avuto i permessi per ricostruirlo. Quindi ha deciso di ricrearlo accanto alla propria abitazione, originale, cioè nel modo in cui veniva costruito in passato: senza finestre e con le canne che lui stesso ha raccolto in laguna e lasciato asciugare al sole.
All’interno del casone fa caldo, c’è odore di affumicato per i tanti pasti cucinati sul focolare di pietra che disperde i suoi fumi nell’ambiente.

Raimondo parla con entusiasmo del suo tempo speso nella costruzione, delle tradizioni, di come erano una volta i casoni… E’ sempre bello ascoltare persone appassionate che raccontano il loro territorio e la loro vita – che poi spesso le due cose coincidono.
Prima di salutare Raimondo e sua moglie salutiamo gli animali dell’aia: galline e pulcini, paperette… Animali da cortile che oltre a servire per il sostentamento della famiglia piacciono molto ai bambini che vengono in visita qui!

Ripartiamo in sella alle bici e torniamo al centro di Caorle lasciandoci alle spalle questa piccola oasi di tradizioni immerse nella natura.
Informazioni e link utili
Quest’escursione l’ho fatta durante uno degli incontri gratuiti per conoscere i luoghi nascosti di Caorle organizzato da Caorle.it (l’evento si chiama InstagrammiAMO Caorle e ci sono altri due incontri, uno il 22 luglio, l’altro il 4 agosto).
Il percorso si può fare in completa autonomia ma se preferite un’escursione guidata potete rivolgervi a CaorleBy che organizza gite in bicicletta a Caorle e dintorni.
Nei pressi dei casoni partono anche le gite in barca+bici organizzate da Blu Verderame.
Per vivere un’esperienza memorabile come quella di pranzare in un casone potete rivolgervi al casone di Bozza: il signor Sandro Bozza è specializzato in ittiturismo e pescaturismo e nel suo casone a Porto Falconera serve il pesce fresco che pesca al mattino nelle sue uscite in barca (per prenotazioni ed informazioni +39 339 3238696).
vi chiedo cortesemente di passarmi un contatto un telefono del Sig. Raimond per organizzare una visita. grazie.
Buongiorno Renato,
Mi dispiace ma non abbiamo un contatto diretto del Sig. Raimondo, le consiglio di rivolgersi all’Ufficio Informazioni Turistiche di Caorle per maggiori informazioni sulle visite ai casoni, credo che loro sapranno aiutarla.
Buona giornata
Valentina
Salve,
si può percorrere l’intero itinerario a piedi?
Si possono portare cagnolini?
Grazie
Si certo!
purtroppo il casone del signor Raimondo è stato bruciato e dopo la sua ricostruzione è stato abbattuto dal comune.. Abbiamo parlato con lui giusto il 14 agosto 2019. Era molto arrabbiato.
Ciao Veronica, non lo sapevo e sono molto dispiaciuta di apprendere la notizia, era un pezzo di storia e si vedeva da come ne parlava che ci teneva moltissimo.
Aggiornerò l’articolo così che chi legge sappia che nn è più visitabile, grazie della segnalazione!
Senza volerlo mi sono vista sono quella con il capello non sapevo neanche di essere stata fotografata salve
Come è piccolo il web 🙂