Sono molto orgogliosa di come ho organizzato il nostro viaggio di due settimane in Malesia e Singapore (con gran finale in un’isola della Thailandia) perché si è rivelato il mix perfetto per accontentare i nostri gusti alternando la visita a città moderne a quella di luoghi storici, per finire in riva al mare con tutto il relax di cui avevamo bisogno. Non credo che sia adattabile facilmente a tutti i gusti di viaggio ma credo che se state programmando un viaggio tra Malesia e Singapore potreste trovare tra queste righe degli spunti utili.
Il nostro itinerario di due settimane in Malesia, Singapore e Thailandia
Questo viaggio ci ha permesso di visitare in modo abbastanza approfondito Singapore (dedicandole 4 giorni), di dare una panoramica veloce alla Malesia scegliendo alcuni luoghi più iconici ma anche più comodi da visitare all’interno del nostro itinerario (dedicandole circa 7 giorni in totale) ed infine rilassarci a Koh Lipe, una magnifica isola della Thailandia situata al confine meridionale con la Malesia.
La scelta dell’itinerario è stata ovviamente condizionata dal periodo dell’anno in cui viaggiavamo: inizio febbraio. In questo periodo abbiamo trovato sempre bel tempo ovunque con sole e l’immancabile umidità che caratterizza questo pezzetto di mondo, ad eccezione di un acquazzone monsonico di un paio d’ore a Kuala Lumpur.
Quattro giorni a Singapore
Siamo partiti da Venezia con un volo Qatar che, in circa 17 ore includendo un breve scalo a Doha, ci ha fatti atterrare all’aeroporto di Singapore.
DOVE ABBIAMO DORMITO: A Singapore abbiamo trascorso 4 notti all’Hotel NuVe Urbane, un hotel con posizione comodissima nei pressi di Little India e a pochi passi dal quartiere arabo. Oltre alla posizione l’hotel si è rivelato molto economico rispetto alla media degli alberghi a Singapore: la camera era un po’ strettina ma il bagno era comodo, la pulizia impeccabile, c’era una piscina all’ultimo piano e, sebbene la colazione non fosse prevista, ogni giorno la camera veniva rifornita di qualche biscotto, te e caffe, bottigliette d’acqua e snack gratuiti con i quali noi abbiamo anche fatto colazione al mattino (risparmiandoci qualche prezioso dollaro).
I giorni a Singapore sono stati incredibili quanto lo è questa città. Racconterò più nel dettaglio i quattro giorni a Singapore in un articolo ad hoc ma in breve abbiamo suddiviso le nostre giornate in città come segue:
- GIORNO 1: dopo il check in in albergo nel pomeriggio abbiamo visitato Little India (il quartiere nei pressi del nostro albergo)
- GIORNO 2: mattina a Kampalong Glam (il quartiere arabo/musulmano) pomeriggio a Marina Bay con visita ai Gardens by the Bay
- GIORNO 3: mattina a Chinatown, pomeriggio ai Singapore Botanical Gardens e serata ai the Quays
- GIORNO 4: gita fuori città nell’isola di Pulau Ubin
Due giorni a Kuala Lumpur, Malesia
Le prime 24 ore a Kuala Lumpur
Di nuovo all’aeroporto di Singapore ci siamo imbarcati sul volo interno per Kuala Lumpur di AirAsia per fare finalmente il nostro ingresso in Malesia. Il primo impatto con questa nazione é stato dato dalle infinite distese di piantagioni di palma che si osservavano dall’aereo che – ce lo hanno spiegato a posteriori – dopo l’indipendenza della Malesia dal Regno Unito hanno preso il posto delle coltivazioni di albero della gomma, ormai diventate poco redditizie.
DOVE ABBIAMO DORMITO: Il transfer dall’aeroporto al centro città l’abbiamo effettuato con un bus di una compagnia locale che ci ha portati direttamente al nostro albergo, l’Ahyu Hotel, situato nel quartiere indiano di Kuala Lumpur. L’albergo era senza infamia né lode, un semplice appoggio per le nostre esplorazioni, situato in posizione centrale, mediamente pulito con bagno privato e ad un prezzo molto economico. Credo che spendendo solo poco in più si possano trovare strutture migliori, quindi vedete su Booking o Agoda se trovate di meglio in zona.
Lasciati i bagagli in camera ci siamo subito fiondati nell’esplorazione della città e in fretta e furia abbiamo raggiunto in metropolitana le Petronas Tower dove avevamo preventivamente prenotato la visita guidata, unico modo per visitare le torri che tra il 1996 e il 2004 hanno detenuto il primato di torri più alte del mondo.
Dall’alto delle Petronas si ha una vista d’eccezione sul resto della città e un colpo d’occhio interessante sul contrasto tra i quartieri più tradizionali e quelli in forte espansione di Kuala Lumpur, dove come i funghi crescono grattacieli in vetro e cemento.
Tornati con i piedi per terra abbiamo tentato di raggiungere la KL Forest Eco Park, un parco nel cuore della città, ma dopo aver a lungo camminato tra il caldo e l’asfalto senza trovare l’ingresso abbiamo desistito e ci siamo allora diretti verso la moschea di Masjid Jamek. Quella l’abbiamo trovata chiusa per la celebrazione di un rito riservato ai musulmani (è stato un peccato perché dall’esterno sembrava veramente molto bella, immagino l’interno!).
Nonostante l’ennesima delusione non ci siamo arresi e abbiamo proseguito oltre superando Merdeka Square, verso il quartiere cinese dove ci siamo goduti una passeggiata senza fretta nel Central Market prima e a Petaling Street poi. E’ a Petaling Street che, sotto le tettoie di questa via coperta in cui sono assiepate strette le une alle altre bancarelle di merce contraffatta, ci ha sorpresi e imprigionati un acquazzone monsonico potentissimo. Per fortuna la pioggia è durata solo un’ora e poco più permettendoci così di proseguire oltre.
La cena l’abbiamo consumata all’Alor Street Food Night Market, una lunga ed ampia via costellata di bancarelle e ristoranti che preparano cibo vario, dal dim sum alla cucina cinese. Ancora in tempo per l’ultimo spettacolo di fontane, luci e musica che si tiene ogni sera ai piedi delle Petronas Tower abbiamo utilizzato le nostre ultime energie per raggiungere il KLCC Park. Lo spettacolo – che ci era stato segnalato dal ragazzo della reception del nostro albergo come una delle cose imperdibili di Kuala Lumpur – si è rivelato una vera delusione!
Leggi l’articolo completo: cosa vedere a Kuala Lumpur in un giorno
Tour nei dintorni di Kuala Lumpur con Anuar
Il secondo giorno a Kuala Lumpur abbiamo deciso di affidarci a una guida locale consigliatami da alcune amiche per esplorare i dintorni della città. La nostra guida, Anuar, ci è venuta a prendere nel primo pomeriggio e, con un’auto privata, ci ha portati a vedere alcuni luoghi iconici nella periferia di Kuala Lumpur.
Tutto è cominciato con le Batu Caves, caverne da raggiungere percorrendo una ripida scalinata, luogo sacro per i fedeli induisti. Sinceramente le Batu Caves non mi sono piaciute, non ho trovato quella spiritualità che mi aspetto che un luogo sacro mi trasmetta, o forse ho solo delle difficoltà a comprendere la religione induista. A seguire abbiamo visitato un secondo templio induista (molto meno turistico e forse per questo l’ho apprezzato molto di più del precedente) per poi raggiungere una zona collinare abitata dalle scimmie dove i turisti vengono portati per avere un incontro ravvicinato con queste creature simpatiche ma anche un po’ dispettose offrendo frutta e verdura che le scimmiette vengono a prendere direttamente dalle proprie mani. Nonostante non apprezzi particolarmente le esperienze troppo turistiche devo dire che è stato carino avere a che fare con queste creature.
La cena inclusa nel tour noi l’abbiamo consumata in un piccolo villaggio di pescatori lungo il fiume osservando il tramonto mentre mangiavamo del delizioso chilli crab (granchio piccante). Il clou della serata si è svolto poco lontano lungo il fiume quando ormai era calata la notte con una piccola gita in barca per ammirare le lucciole.
Presto vi racconterò in modo più approfondito di questa esperienza!
Due giorni a George Town sull’isola di Penang, Malesia
Il nostro viaggio di due settimane in Malesia e Singapore è continuato con un altro volo e un’altra destinazione, sempre in Malesia. Nel nostro viaggio verso nord ci siamo fermati un paio di giorni a Penang, un’isola sul versante occidentale della penisola Malese, molto amata dalla gente del posto. Ciò che mi attraeva più di tutto di questa destinazione era George Town, il centro storico e culturale dell’isola che è anche uno dei luoghi dichiarati Patrimonio UNESCO.
DOVE ABBIAMO DORMITO: A George Town abbiamo alloggiato alla Reunion Heritage House, sicuramene l’albergo più bello di tutto il nostro viaggio dove – per nostra fortuna – ci è stata anche assegnata una delle migliori camere della struttura. La Réunion Heritage House era una antico magazzino cinese che è stato recentemente ristrutturato come molte altre costruzioni del centro storico.
Dovete sapere che George Town è stata negli ultimi secoli un’importante meta di migrazioni, soprattutto da parte della comunità cinese che qui – suddivisa in clan – ha sviluppato fiorenti attività commerciali. I clan sono così diventati potenti e ricchi ed ognuno di essi faceva a gara con gli altri per costruire magioni, templi e “case dei clan” più belle e ricche di quelle degli altri clan della città. E’ per questo che oggi visitando la città si può ammirare l’eredità di quell’epoca, soprattutto grazie alla spinta al rinnovamento e alla conservazione che il riconoscimento dell’UNESCO ha portato.
Oltre a questo in città si possono anche visitare i jetty, dei pontili sul mare che ancora oggi sono fiancheggiati da abitazioni a palafitta o, in alcuni casi, trasformati in attrazioni turistiche con ristoranti e negozi di souvenir.
Altro motivo per cui George Town è diventata recentemente famosa è anche la sua street art (se osservate le foto sotto sicuramente ricorderete di averne già sentito parlare).
Infine, ma non meno importante, George Town è famosa anche per la sua cucina che, a detta della nostra Lonely Planet, è tra le migliori dell’intera Malesia.
Ad avere il tempo di cose da fare e vedere a George Town e nel resto dell’isola di Penang ce n’è in quantità, personalmente ho trovato bellissimo vagare per le sue vie storiche di giorno e di sera, sedermi ai ristoranti o in locali carini e rilassarmi.
Quattro giorni di relax a Koh Lipe, Thailandia
Ultima tappa del nostro viaggio di due settimane in Malesia, Singapore e Thailandia è stata Koh Lipe, una delle isole situate nell’arcipelago più meridionale della Thailandia, a pochi km dalla costa malese. Arrivare a Koh Lipe non è immediato ma non esagero se dico che è più facile accedervi dalla Malesia che dalla Thailandia stessa, basta arrivare prima a Langkawi (isola nord occidentale della Malesia) e imbarcarsi sulla barca che due volte al giorno effettua i collegamenti.
Se vuoi saperne di più su come raggiungere Koh Lipe da Langkawi questo post che ho scritto fa proprio al caso tuo. Se vuoi qui trovi dei consigli in generale per una vacanza a Koh Lipe.
DOVE ABBIAMO DORMITO: A Koh Lipe abbiamo soggiornato al The Breeze Lipe Resort, un hotel semplice a pochi metri dal mare (ma non affacciato sul mare) economico, pulito, con colazione inclusa. A Koh Lipe ci siamo rilassati, abbiamo fatto un po’ di snorkeling e vita da spiaggia.
Leggi 7 cose da fare a Koh Lipe
Ultimo giorno a Langkawi, Malesia
L’ultimo giorno del nostro viaggio lo abbiamo trascorso a Langkawi, l’isola della Malesia di cui ti parlavo più su. Ci siamo fermati qui non tanto perché lo desiderassimo ma per questioni logistiche. Abbiamo alloggiato in una guest house, noleggiato uno scooter e visitato una piccolissima parte di questa isola che includeva una spiaggia dalla sabbia bianchissima e la vista panoramica dal Langkawi Sky Bridge. Poche ore che mi hanno dato l’idea che Langkawi sia una buona destinazione balneare (ma nulla a che vedere con Koh Lipe) e che a differenza di altre destinazioni malesi qui ci sia una maggiore attenzione all’ecologia anche se forse ho visto troppo poco per potermi sbilanciare a proposito. A Langkawi ho anche avuto ulteriore prova di quanto i malesi amino il kitsch (ma questo ve lo spiego meglio un’altra volta).
Costi e informazioni utili per organizzare un viaggio fai da te in Malesia
Per un viaggio di 15 giorni comprensivo di volo Venezia-Singapore e Kuala Lumpur-Venezia, quattro voli interni, hotel, pasti, regalini per parenti e amici abbiamo speso € 1.600 a testa. Considera che di questi circa circa € 700 sono serviti per il volo di andata e ritorno e i voli interni.
Avremmo potuto sicuramente spendere di meno considerato che in due settimane abbiamo fatto moltissimi spostamenti e, per scelta, li abbiamo fatti tutti in aereo anziché in bus. Se a posteriori devo trovare un difetto a questo itinerario sicuramente è dato da tutti i voli interni che abbiamo dovuto prendere per effettuare gli spostamenti tra una città e l’altra anche perché non viaggiavamo solo con un bagaglio a mano. E’ stata una scelta un po’ obbligata in quanto i luoghi che volevamo visitare erano dislocati distanti gli uni dagli altri e gli spostamenti in bus richiedono tempi maggiori, ma ciò non toglie che, con il senno di poi, avremmo potuto prendere dei mezzi alternativi come bus, e qualche volta traghetti, visto che, considerati i tempi di attesa in aeroporto, imbarco e sbarco dei bagagli, le attese e durate si equiparavano abbastanza a quelle di un tranquillo viaggio su strada.
Ugualmente avremmo potuto risparmiare anche se avessimo scelto di dormire in ostello, ma, non essendo una tipologia di alloggio che fa per noi, abbiamo sempre optato per buoni alberghi con camera e bagno privato (mai nulla di lussuoso, ma stanze pulite e decorose).
Alcune informazioni pratiche:
- Prima di partire stipulate un’assicurazione di viaggio (noi ci affidiamo sempre a Columbus)
- Vista la durata limitata del nostro soggiorno in ciascuna di queste nazioni non si sono resi necessari visti ma, come sempre, passaporto con almeno ulteriori 6 mesi di validità
- Non abbiamo fatto alcuna vaccinazione prima di partire, infatti non ci sono vaccinazioni obbligatorie da fare (anche se molti di quelli che si recano in Borneo fanno delle profilassi)
- Prima di partire avevo sentito dire che Singapore è cara, in effetti lo è se la si mette a confronto con le altre città dell’Asia, ma in realtà è possibile risparmiare anche a Singapore. In particolare tutto ciò che è occidentale costa come in occidente: dalla cena a base di hamburger, al brunch la mattina, dai drink ai The Quays ai suppellettili a Kampong Glam. Se cenate nei localizzi di Chinatown e Little India e acquistate nei mercatini risparmierete di sicuro.
- A Singapore cercate alloggio nei pressi della metropolitana di Singapore, fate la Singapore Tourist Pass e muovetevi sempre con i mezzi che sono ben organizzati, puntuali e puliti.
- A Kuala Lumpur il sistema dei mezzi pubblici è un po’ meno organizzato: ci sono la metropolitana, un sistema di linee di bus gratuite ed un treno di superficie. Io ho avuto troppo poco tempo per capire bene come destreggiarmi tra i mezzi in città ma quello che so è che esiste un biglietto cumulativo – KL TravelPass – che permette di accedere ai principali trasporti pubblici della città.