“Tutti i viaggi hanno i loro vantaggi. Se il passeggero visita i paesi migliori, si può imparare a migliorare il proprio. Se la fortuna lo porta nei peggiori si può imparare a goderne anche quegli aspetti”
Samuel Johnson
La Cina è un mondo a parte in cui anche un viaggiatore esperto può trovarsi in difficoltà: nonostante si sia preparato prima di partire, diverse regole, abitudini, tradizioni, cultura e lingua pongono sfide che rendono l’esperienza certamente unica ma complessa. Un viaggio in Cina non è per tutti ma una volta tornati a casa non si può fare a meno di amare questo immenso Paese proprio perché è tutto e il contrario di tutto, è ciò che non ti aspetti, che ti meraviglia e allo stesso tempo mette alla prova te stesso, la tua resistenza e pazienza.
10 consigli per un viaggio in Cina consapevole
Ecco perché ritengo che prima di partire per un viaggio in Cina i consigli siano importanti e graditi. In questo post vi consiglierò cosa, in base alla mia esperienza, è fondamentale portare con voi (non solo in valigia) per sopravvivere e godervi il viaggio.
1- Prima di partire scaricate un traduttore offline inglese-cinese.
Io ho optato per quello di Google che funziona molto bene. Non illudetevi: trovare persone che parlino un inglese comprensibile è difficile. Non pensiate che alla reception, nelle biglietterie o nei ristoranti conoscano qualcosa in più delle frasi: “breakfast is from 7 to 9 in the morning”; “check out”, “platform n.2”, “dumplings or noodles” e “goodbye”.
Il traduttore vi salverà la vita in moltissime situazioni. In altre, nonostante voi mostriate la frase 我不明白, che significa “non capisco”, preparatevi a sorbirvi un cinese che continua imperterrito a parlarvi. Inutile tentare di spegnerlo, ascoltatelo con pazienza e rassegnazione.
Sappiate che molte persone (anche in hotel) non sanno leggere i caratteri occidentali, quindi guarderanno i vostri fogli di prenotazione e come prima reazione sorrideranno. Voi resterete stupiti e vi chiederete se vi daranno la stanza che avete riservato. Dopo alcuni momenti di ricerca e consultazione gli impiegati vi consegneranno le chiavi. Per la stessa ragione preparatevi gli indirizzi degli hotel scritti in cinese.
Esiste anche un’altra applicazione utile da scaricare che si chiama Waygo e dovrebbe tradurre i caratteri cinesi in inglese. Scrivo “dovrebbe” perché non sempre riconosce le parole ma è utile ad esempio nei ristoranti in cui il menù è solo in cinese e non ci sono figure. In alternativa potrete sempre indicare i piatti dei vostri vicini di tavolo!
La tecnica dei gesti non sembra funzionare, abbiamo notato che non aiutava a meno di mimare il gesto di portarsi il cibo alla bocca.
2- Prima di partire scaricate un VPN
Investite 10-12 € e scaricate e attivate un buon Virtual Private Network (VPN) prima di partire. Io ho optato per ExpressVpn e devo dire che ha sempre funzionato. Tutti quelli gratuiti che avevo nel telefono non si sono mai connessi. Il Vpn non serve solo per permettervi di usare Whatsapp, Telegram, Instagram etc., tutte applicazioni bloccate dal firewall cinese, ma soprattutto vi garantisce sicurezza e privacy dal momento che spesso le connessioni wifi non sono protette e crittografate.
3- Mettete in valigia dei rotoli di carta igienica, fazzoletti e salviette umidificate.
Non spaventatevi: negli hotel vengono fornite ma nei bagni pubblici spesso non ci sono. Se aguzzate la vista talvolta troverete un distributore vicino ai lavandini e potrete prendere il quantitativo che vi serve, ma nella maggior parte dei casi, noterete le signore cinesi tirare fuori dei fazzolettini dalle borse. Non mi è chiaro il perché non diano la carta (nei bagni è molto difficile anche trovare il sapone o le salviette per asciugarsi le mani, questo ci porta al consiglio numero 4).
4- Non dimenticate Amuchina o prodotti simili.
Il problema non è, come succede in Italia, che la mettano e poi finisca, perché nei bagni cinesi troverete sempre una o due signore delle pulizie che controllano come hai lasciato il bagno una volta che sei uscito, è piuttosto qualcosa legato alla loro abitudini (?). Le salviette avranno anche un ulteriore utilizzo: nei ristoranti frequentati dai locali non danno sempre un tovagliolo di carta!
Quello che dirò adesso potrebbe lasciare perplessi ma è un’usanza che si ritrova in altri paesi orientali: la carta igienica una volta utilizzata non va buttata nello scarico ma nel cestino che troverete vicino al water. Purtroppo anche in alcuni hotel c’è questa disposizione. Si dice serva per impedire alle tubature strette di ostruirsi e ci credo, ma negli alberghi di nuova realizzazione in zona recenti delle città non si possono prevedere tubature adeguate? Il dubbio mi resta.
5- Portate con voi tanta pazienza e calma interiore.
Non state visitando un paese “facile”. Non importa se vi sentite dei viaggiatori esperti. Qui verrete letteralmente travolti da un numero di persone inimmaginabile. Prima di partire avrete letto sulla guida che Pechino ha circa 21 milioni di abitanti, Shanghai 24 milioni e che le città considerate piccole ne hanno 3-5 milioni, cosa volete che sia? Tokyo ne ha 13 milioni e sembra un villaggio di periferia al confronto – senza nulla togliere a questa città splendida.
Dimenticate e sbalorditevi: proverete sulla vostra pelle cosa vuol dire “cinesi ovunque” e “mors tua vita mea”. Qualsiasi attrazione visiterete sarà piena di turisti cinesi in gita – anche in bassa stagione – e la convivenza forzata diventerà parte integrante del vostro viaggio. Il loro modo di comportarsi è diverso dal nostro: state guardando un tempio buddista? Bene, troverete persone che mangiano e bevono, che gridano al telefono, che urlano per chiamare un amico/parente che si è allontanato, che si scattano selfie e non ne fanno uno o due e poi liberano il posto per lasciare spazio a te che vuoi fare una misera foto… Situazione identica nel caso in cui la visita sia alla Città Proibita, al Palazzo d’Estate, al Tempio del Cielo etc. Compariranno in qualsiasi foto voi decidiate di scattare! Alla faccia della meditazione e spiritualità.
Siete in coda per prendere la metro, per il bagno o al supermercato? Adorerete la scioltezza e disinvoltura con cui loro si infileranno e vi passeranno davanti anche se avete una valigia gigante. Hanno una tecnica che noi possiamo solo ammirare e che definirei necessità di sopravvivenza. Cosa fare? I primi giorni mi innervosivo e li insultavo (tanto non erano in grado di comprendermi e non si giravano nemmeno, quindi parlavo da sola), poi il karma si è impossessato di me e li lasciavo fare; infine mi sono trasformata in una cinese e spingevo esattamente come loro (se vuoi uscire dalla metropolitana non hai alternative), alla faccia della classe!
6- Scaricate un convertitore di valuta o esercitate la mente alle divisioni (1 euro corrisponde a circa 7,90 RMB, ottobre 2018).
Il costo della vita è molto basso e vi sentirete quasi ricchi: potrete mangiare con 10 euro in due, viaggiare in metro spendendo 50 centesimi, comprare una bottiglietta d’acqua per 40 centesimi. Quello che costa proporzionalmente molto sono, invece, i siti turistici. Per farvi capire: noleggiare un’auto con autista nella città di Datong vi costerà per l’intera giornata 400 RMB e le due attrazioni che sicuramente visiterete (il monastero sospeso e le grotte Yungang) che si trovano a 70 km di distanza l’una dall’altra, intorno ai 130 RMB ciascuna. Riassumento: macchina+autista 400 RMB totali/ attrazioni 260 RMB a testa, che razza di proporzione sarebbe? Ci siamo chiesti molte volte come i cinesi possano permettersi di spendere queste cifre…
7- Mettete in valigia scarpe comode per camminare.
Per il vostro viaggio in Cina un consiglio ovvio ma fondamentale. I siti turistici sono IMMENSI e concepiti in maniera molto cinese, lontani anni luce dalle concezioni europee (ok l’Europa è piccola!) ma anche statunitensi.
Una volta raggiunto il parcheggio di auto o bus si inizia con una prima passeggiata, considerate 4-500 metri almeno, per raggiungere la biglietteria. Fatto il biglietto camminerete altri 400 metri per raggiungere l’ingresso al sito che avete scelto. Mostrato il ticket, passerete eventuali tornelli o metal detector e da lì avrete due alternative: procedere per almeno un altro km a piedi (di solito in mezzo a giardini o spazi verdi molto ben curati) oppure prendere a pagamento un mezzo elettrico. Arrivati finalmente all’attrazione vera e propria, se avete deciso di visitare delle grotte o dei templi, preparatevi a camminare ancora, mettete in conto almeno altri 2 km. Sappiate però che lungo il percorso troverete tanti bagni e panchine per riposarvi. Una volta finito di ammirare statue, Buddha, costruzioni lignee coloratissime, inspirato incenso e pensato che, nonostante tutta la fatica la visita è stata splendida, dovrete tornare al punto di partenza.
Qui l’ingegno cinese ha adottato sistemi che mettono a dura prova la resistenza occidentale. La strada che vi riporterà all’agognato parcheggio non sarà MAI quella che avete fatto all’andata. Di solito percorrerete un viale pieno zeppo di negozi e ristoranti (i cinesi mangiano a qualsiasi ora e dovunque) lungo ovviamente almeno un km. Proseguendo il cammino troverete bivi o cartelli incomprensibili per voi che non parlate cinese e vi chiederete se riuscirete a tornare all’agognato punto di partenza. La risposta è sì, ce la farete, siate fiduciosi. Io fotografavo il luogo in cui arrivavamo, il parcheggio, l’autista o la targa della macchina perché il mio senso dell’orientamento scarseggia.
8- Occhi buoni e un po’ di sana incoscienza.
Le regole del codice della strada così come le concepiamo noi vanno dimenticate durante il vostro viaggio in Cina.
Il marciapiede è una strada per biciclette e mezzi elettrici a due o tre ruote, indipendentemente dal senso di marcia.
Le strisce pedonali sono una strada per biciclette e mezzi elettrici a due o tre ruote da utilizzare quando i semafori sono rossi.
I pedoni sono ostacoli che i conducenti dei mezzi cercano di non investire.
Il rovescio della medaglia è che un pedone può attraversare la strada anche con il rosso – rischiando comunque la vita – e può camminare ovunque. Basta solo controllare più volte con attenzione e attraversare velocemente. Ricordatevi solo che i mezzi elettrici sono nemici molto silenziosi e si manifestano all’improvviso con dei sonori e frequenti colpi di clacson.
9- Acquistate una SIM cinese prima di partire.
Avevo letto in numerosi resoconti di viaggio le difficoltà incontrate da alcune persone nel comprare una SIM direttamente in Cina (non parlano inglese ricordate?!). Io ho scelto di acquistarne una prepagata prima del mio arrivo e farla recapitare gratuitamente in hotel. Forse ho speso qualche dollaro in più ma ho evitato di perdere tempo a cercare un negozio e tentare di intavolare una conversazione con il commesso. L’ho comprata sul sito Loyo Mobile che offre diverse opzioni tra cui: SIM dati+chiamate valide solo per la Cina mainland oppure SIM solo dati valide anche a Hong Kong. Quest’ultime hanno un vantaggio: non essendo “cinesi” non vi servirà un VPN per usare Google, Whatsapp etc.
10- Power bank sì o no?
Se prevedete di usare il cellulare in modo esagerato mettere nel bagaglio a mano un power bank sembrerebbe una buona idea. Sbagliato! Sui forum leggerete una serie di notizie sconfortanti sul trasporto delle batterie portatili negli aerei cinesi. Esiste una normativa ma viene interpretata diversamente a seconda dell’impiegato alla sicurezza che troverete. Decine di persone si sono viste confiscare i power bank nonostante fosse indicata la capacità della batteria. Il mio consiglio è di non portalo, oppure di acquistarlo in Cina e prepararsi all’idea di doverlo lasciare in aeroporto. Magari sarete fortunati!
Questo elenco semiserio non ha lo scopo di dissuadervi dal visitare la Cina ma rendervi consapevoli di quello che troverete.
Avevo letto e studiato moltissimo prima di partire ed ero preparata ma la realtà dei fatti mi ha comunque colpito. Spesso mi sono innervosita, altre volte sono rimasta perplessa di fronte a certi atteggiamenti che scoraggiano la visita: non sembra che i cinesi si sforzino di farti sentire benvenuto nel paese o che si fermino a chiederti se hai bisogno di aiuto, appena ti vedono entrare il loro viso sbianca perché sanno che non riusciranno a comunicare con te, sono sbrigativi e testardi e sempre attaccati al cellulare. In altre occasioni ho trovato persone che usando il traduttore tentavano di interagire, ogni tanto ci guardavano e magari fotografavano di nascosto, talvolta sorridevano e salutavano con “Hello! Hi!”
Non abbiamo mai avuto la sensazione di trovarci in un luogo poco sicuro o in pericolo, ma soprattutto abbiamo iniziato a scalfire la superficie dell’immenso universo Cina e sappiamo cosa aspettarci da un eventuale secondo viaggio!
Se siete arrivati fin qui potrebbe interessarvi anche il mio articolo “Viaggio in Cina fai da te: come organizzarti il viaggio in autonomia“